sabato 17 novembre 2012

всего хорошего, ossia: tante belle cose.

Sono tornata. Credo definitivamente, visto che ormai ho una connessione internet stabile e non devo stare lì a contare i minuti sulla chiavetta. E' dura fare la fuorisede. E' bellissimo crearsi la vita.
Quindi.
Cosa faccio, cosa non faccio.
La mia casa è bellissima.
La gente qui si chiede come io faccia a vivere da sola a vent'anni. Loro si sparerebbero e si deprimerebbero. Io benedico la mia fortuna.
Sono malata, fumo tanto, mangio poco, cammino tantissimo. Ho una tosse che mi uccide. Dimagrisco, mi piace, soliti meccanismi, già lo so e già oggi che mi hanno cucinato un piatto di pasta e dei pancakes per cena mi è venuta l'ansia. Ma non fa niente.
L'università va bene. Ancora non ho cominciato con lo studio serio, scopro di non avere poi così tanto tempo per me, ma lo troverò.
Eppure certe volte un istinto naturale mi porta a fare nottata davanti ad alcuni testi giornalistici che voglio assolutamente tradurre. Così, senza motivo. E allora passo ore ed ore lì, e succede che si comincia ad entrare in uno stato confusionale assurdo, nel quale un turbinio di parole viene a soffocarti, e tu non riesci più a ricordare se quell'espressione suoni bene in italiano oppure no. Perdi il senso delle note, il senso del senso del senso del senso, inseguendo idiomi e prestiti. E allora mando a fanculo tutto, giro la pagina del giornale e mi metto a tradurre altro, velocissimamente, a vista, senza nemmeno guardare la tastiera. E poi mi addormento, e il giorno dopo la testa sembra essersi distesa. L'italiano è ancora mio. E allora rileggo e vedo  con altri occhi, correggo, e diventa tutto perfetto. Stampo i miei articoli e li attacco all'angolo della pagina dell'originale. Ho già finito il settimanale "Express", in preda ai miei scatti compulsivi. Ma mi piace. Eccome.

Ho trovato un bel locale. Ormai è diventata la mia tana. Vengono musicisti da ogni parte del mondo, ed io ascolto tutto gratuitamente. Nemmeno prendo da bere. Entro, ascolto e me ne vado. Cerco di andare ad ogni serata, ogni volta che posso. Anche da sola. Esco da lì con un bel sorriso stampato in faccia. La musica guarisce i miei sbalzi d'umore fin troppo frequenti. Per tutta la notte riesco a stare bene, in pace.
Ho le mie solite prove il sabato mattina, comincerò quelle teatrali domenica, e ancora non ho studiato le mie poche battute. Ma non è importante. Mi piace l'atmosfera. Mi piace tutto.

Sono contenta. Ancora non pienamente soddisfatta. Sono ancora in fase d'assestamento. Solo ieri mi sono ritrovata alle prese con la prima lavatrice della mia vita. Capirete anche voi che ne ho di strada da fare.
Mi manca studiare, sapere. Questa sensazione credevo di averla persa per sempre, ormai erano anni che rifiutavo in una maniera un po' borghese a mio parere, che non vi saprei spiegare bene, l'amore per lo studio. Eppure a me piace studiare. Ma ancora non posso farlo come voglio. Lo farò, sì.
E allora sarò contenta.

La vita scorre, io scorro. Non so dove sto andando. So solo che vado lontano. Che ogni giorno mi stacco. Che sono indipendente, e forte. Che non ho paura della solitudine e di tante altre cose per le quali ero intimorita se non terrorizzata, e che queste mie non-paure vengono riconosciute dagli altri, e li attraggono.

Io scorro, come un fiume in piena. Non mi fa male nulla, sono io. Sola di fronte al mondo.
E direi che mi sta andando piuttosto bene.
Sì. E' tutto ancora molto sotto un certo tipo di buon controllo.

21 commenti:

  1. Fare la lavatrice può regalare brividi intensti, te lo assicuro; fossi in te sperimenterei l'ebrezza di non usare l'ammorbidente.
    Bucati a parte, in bocca al lupo ;)

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    1. Guarda, già il brivido ce l'ho avuto, quando non mi si apriva più lo sportellino e ho dovuto farle rifare il lavaggio... E diciamo che quando viene gente cucinano loro.
      Non sono proprio una donnina di casa, ma questa è l'avventura!

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  2. Wooow!
    E' bello si. Per come lo descrivi e per come ti immagino io là.
    Bentornata Ari!

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    1. Assonnata, pallida, a pezzi, perdo i capelli e mi sto preoccupando tantissimo, ma... Vivo. Un pochino.

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  3. Era ora, ragazza! E adesso sotto con lo studio, che la sessione non è così lontana.

    Thunderblue

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    1. La mia è una scuola strana. Gli esami bisogna darli tutti a giugno/luglio. O settembre. Stop.

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    2. Appunto, la sessione è vicina!Hai da fare e neanche poco. Sarà interessante seguirti, si sappia.
      Thunderblue

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  4. piccole ari sorridono.
    che non ti credere che non lo vediamo dietro le tue parole, che sorridi, tu.
    bella. :-)

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  5. Arianna, sono contenta di ritrovarti"
    La vita scorre rapida, ma ogni tanto dovrai fermarti a raccontarcela.
    A presto, xo

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    1. Lo farò. Dai primi di dicembre in poi avrò ancora un po' di respiro in più.

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  6. non te lo dico quello che ho pensato.
    ma ti dico che l'ho pensato ogni giorno.

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  7. Mi piace molto sta cosa che fai le cose da sola. Anche andare nel locale. (certo, cazzo bevitela un bicchiere d'acqua e magnatela na schifezza ogni tanto.)

    Sennò vengo li e te riempio de botte. Idiota.

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    1. Ahaha... Banalotto. Ma ciao.
      Sto diventando una tipa sempre più strana. E' tanto divertente.

      E come sempre... Viecce. Viemme sotto, no?
      (Bello Banalotto, ciao Banalotto)

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    2. Tutta quella strada per finire dentro un pub a sentire musica di merda con te che sei "divertente" oltre ogni limite?
      Vedo se ho un buco, guarda.

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    3. Bello Banalotto, ciao Banalotto.

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  8. L'unica roba che scorre, qui, è la retorica.

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