lunedì 18 giugno 2012

Gli universi paralleli di uno stato interessante.

Era il mio turno. E sinceramente non me ne fregava un cazzo. Ripensavo a lei e alla sua corsa.
Sono entrata, mi sono sdraiata, mi hanno cosparso di gel, mi hanno passato quel coso che ha tanto la forma di un Silk Epil.
E non si vedeva niente. Almeno, lei non ci vedeva niente, mentre io il monitor non potevo guardarlo. E quasi mi scoppiava da ridere.

"Eh, perchè questo coso non è propriamente del macchinario, per questo si vede male. E se si vede male a te, figlia mia, vuol dire che è proprio andato."
Beh, grazie del complimento.
Ho pensato che sarebbe stato uno sballo essere nelle stesse condizioni di Greta. Ma no. I 14 anni non mentivano, ed ero tranquilla.
"Vabbè, proviamo con l'intravaginale". Vaffanculo. Non sono più tanto tranquilla, quando si tratta di 'penetrazione'.

Ma poi alla fine c'era. L'ha trovato.
"Guardi, io ho un prolasso mitralico, mi hanno detto che dovrei prendere degli antibiotici in caso di interventi..."
"Sì, sì, Augmentin. Te lo prescrivo."

E poi. E poi mi ha fatto firmare altri fogli. E in alto, a destra, c'era spillata una piccola foto. Me ne sono accorta perchè qando ho preso il modulo ci sono passata sopra col dito. E l'ho visto.
Una piccola luce bianca in mezzo al nero. Piccole striature grigiastre tutte intorno. Sembrava una galassia. Il mio universo uterino.
Ancora una volta quella sensazione primordiale si faceva sentire. E io non smettevo di guardarla. Non sono molto veloce mentalmente, io, ma in quell'attimo sì. Un istinto mi ha detto "guardala bene, quella foto. E fissala, perchè altrimenti un po' lo rimpiangerai". E così ho aspettato prima di firmare. E dopo averlo fatto, ho avuto un altro istinto. Quello di prendermi il modulo. Quello di prendermi quella foto, quel ricordo. La dottoressa me l'ha tirato via.
No. Non mi apparteneva. E quella è stata la prima e l'ultima volta che ho visto mio figlio. Il mio piccolo buco di luce in miniatura.

Uscita dalla stanza ho salutato le ultime rimaste con un 'in bocca al lupo'. Si usava così, avevo scoperto.
E non ho più pensato a quella foto, a quell'immagine. Io pensavo a Greta. E pensavo a me, quando la ginecologa mi aveva detto che la gravidanza non l'avrei comunque portata a termine, che sarebbe stato difficile. A quando dopo le sue parole sono stata malissimo. Perchè non c'entra l'aver perso un bambino. E' un'altra cosa, quella che ti viene in mente. Non saprei spiegarla bene. E' come se fosse la perdita di una parte di te. Di una tua sicurezza, di un'accettazione, di un'esserti piegata alla situazione, mentre la situazione intanto scompariva. Non so, non so spiegarlo.

Le gambe andavano da sole. Sono uscita dalla palazzina, ho cercato il pronto soccorso. Sono entrata. L'ho vista appoggiata in avanti con i gomiti sullo sportello, che parlava. Una maglia a collo alto, verde acqua. Le sono andata dietro, ho aspettato qualche secondo prima di farmi vedere. Io Greta non la conoscevo. Per un attimo ho avuto paura di essere inappropriata. "Questa inclinazione l'ho presa da mia madre, decisamente".
Poi l'ho guardata portarsi la mano all'occhio, come per asciugare una lacrima. No, non ero inappropriata. Perchè sapevo cosa sentiva.
Le ho toccato la schiena delicatamente, e ho pronunciato le stesse parole che mi aveva detto lei, ore fa.

"Ehi, tutto bene?"
Gli occhi di nuovo brillanti, ma perchè pieni di lacrime. E' scoppiata. L'ho stretta con un braccio, le ho appoggiato la testa sulla spalla. Le ho detto di non preoccuparsi, che va bene se piange. Che io lo so che significa. Che l'avevo visto, che stava male, per questo ero venuta. Non preoccuparti, capito? Non preoccuparti, sssh.

Un'infermiera le ha dato un braccialetto, e ci ha portate al primo piano. Ho atteso un po' con lei, con lei che diceva che non è per niente, ma è perchè non se l'aspettava. Vuota. Vuota, diceva, ripeteva. Non è possibile. Ripeteva anche questo.
Tra poco me ne sarei dovuta andare, G mi sarebbe venuta a prendere. Non volevo lasciarla sola, così ho pensato che almeno avrei potuto lasciarla a qualcun altro.
Per esempio alla ragazza incinta davanti a noi.

Così le ho chiesto un'informazione futile, e poi in queste situazioni viene tutto da sé.
"Anch'io ho avuto lo stesso problema. Camera gestazionale vuota. Non ti preoccupare, accade, succede. Può essere che tu abbia avuto delle perdite e non te ne sia nemmeno accorta. Anche perchè non è detto che ci debba essere del sangue".
Mi si è stretto lo stomaco, ma mi sono sforzata di non darlo a vedere. La recita. Camerata.

Greta è una chiacchierona, c'è voluto poco. E io mi sentivo meglio per lei, per non doverla lasciare proprio così sola. Così, quando me ne sono dovuta andare, lei si è commossa un'altra volta.
"Grazie, davvero."
"Ehi, lo sai, no? Ce lo siamo dette prima. Se sopravviviamo al 2012 niente ci ammazzerà più. Capito? E noi sopravviviamo. Porca puttana, se sopravviviamo." Consolare le persone mi riesce bene. Riesco a dire cose con una tale sicurezza, cose che a me stessa non direi mai.
Mi ha preso, mi ha abbracciato. Mi ha stretto forte, e sul serio, con quelle spalle possenti. Ho sentito un moto d'affetto. Quell'affetto episodico, che non conta da quanto conosci la persona. E' perchè c'è quella situazione e in quella situazione ci siamo accompagnate. Un affetto che mi ha fatto chiedere "Chissà, magari il numero glielo chiedo, per sapere come sta".
Un affetto che poi ha risposto che no, non ce n'è bisogno.

Me ne sono andata con un altro in bocca al lupo in bocca, che in realtà era un addio.
Non ci siamo mai presentate, non ci siamo mai dette il nome. Il suo lo so perchè l'ho sentito da un'infermiera che la chiamava.
Ci siamo viste quel giorno e non ci vedremo mai più. Abbiamo condiviso poche ore, abbiamo condiviso una grande esperienza, e mai nient'altro.
E sapevo che andava bene così. Che tutto era perfetto, come doveva andare.

Mi chiedo ogni tanto come sia andata a finire, per lei. Mi chiedo se poi quel giovedì c'è andata, a fare l'intervento. Mi chiedo se sta bene, ora. Mi chiedo se è davvero così forte, e se sarà in grado di affrontare tutto questo col suo ragazzo.
Ogni tanto invento, cerco di rispondermi. Tutto al peggio, tutto al meglio. Certe volte a metà.

Non lo so, come sta.
Ma so che Greta la Compagna io non la dimentico.

30 commenti:

  1. Infatti! Quello che dico sempre anch'io!
    Pensa che per variare, che mi sembrava brutto starmi a ripetere, ora ho imparato a dirlo anche in tedesco: scheiße ('sciàisse').

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  2. Penso che anche Greta non si dimenticherà mai di te.

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    1. Lo spero tanto. Ma andrebbe bene lo stesso. Basta che ci sia sempre qualcuno a ricordare.

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  3. Ci sono degli incontri fugaci che uniscono le persone per la vita... Persone di cui non sai niente ma ti ricorderai comunque di loro.

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    1. Eh. Io questi 'incontri' li annovero fra le cose più belle che può regalarti questa cazzo di vita.

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  4. Tutto questo dolore ti ha portato anche qualcosa di bello. Greta.

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    1. Il dolore porta un sacco di cose belle, in realtà.

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  5. Ari, ma quando arriverà la parte in cui ci fai ridere. Tanto.
    Che tanto, a piangere non ci riesci. :)

    PS: domani sarò a Pietralata a cena! Toh.

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    1. Arriva, arriva presto. Un giorno scriverò un post che vi scompiscerete... Spero.
      Ma probabilmente non riuscirò mai a farvi ridere, come non riuscirò mai a farvi piangere.
      Però un giorno sarò contenta, e avrò qualcosa di contento da dire, e ve lo farò sapere ;)

      P.S.: Io domani sera sarò a mangiare un felafel da Chez Marianne, a rue Hospitalières St Gervais, nel quartiere ebraico di Parigi.
      Se, così, di sfuggita, vicino alla fermata di Pietralata ti vene da riconoscere il Poliambulatorio, pensa a me e alla mia triste storia e rovinati la serata.

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    2. ahahahahahah
      perdonatemi la risata, ma ari, questo è il "no" più bello che abbia mai sentito. da copiare e incollare. stima. (scusa, banale, scusa)

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    3. Ma davvero?
      Ma non era mia intenzione. Io al Banale direi 'sì'. Pure 'sì, lo voglio'. Pure 'sì, lo voglio, il divorzio'.
      Pure 'sì, sto mese ti sei dimenticato, sgancia gli alimenti bello'.

      L'ultimo 'sì' è il mio preferito.

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    4. Le mie guance hanno lunghi solchi scavati da lacrime calde e amare per il tuo aver fatto finta di rifiutare un mio non invito ad una non cena.

      M. è solo un po gelosa.
      Tranquilla, m'attizzi sempre piu te.

      Co te ce risparmierei. Non mangi un cazzo.

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    5. Innanzitutto: "te" chi?
      (e sii consapevole che con questa risposta potresti giocarti almeno una cena, se non un pezzo di cuore)

      Poi: ovvio che M. sia gelosa. Ari ha tutta la vita davanti, sta viaggiando alla volta di Parigi e ascolta la musica della Senna. M conosce a memoria la A4 e al massimo può ascoltarsi lo zoo. Sarebbe gelosa chiunque.

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    6. M'attiza piu M. per tanti motivi. Ma a te non t'ho mai visto. Ergo ti concedo il beneficio del dubbio.

      Risparmierei piu con "te" Arianna.
      cioè più che altro risparmieresti tu: io non offro cene.

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    7. andre. sono M. adesso mi offendo.

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    8. hai ragione, M. offenditi. e cambia lettera. da B a K.
      (scusa banà, ma sai com'è: la ghera è ghera....)

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    9. vi abbiamo presentato: dawson's creek in salsa web.
      "la ghera" sfugge anche a me che pure milano bazzico. mi sento out :(

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    10. Poi me spieghi de che te saresti offesa. Ho detto che ti sbuccerei come una banana.

      (Ora siamo piu ai film di Pozzetto e Banfi)

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    11. che pensavo che pensassi che fossi ari causa non-foto.
      una banana... mmmm... sono allergica.
      (davvero)

      che palle dover andare a casa d'altri per far conversazione. mi sento un'apolide.

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  6. e noi invece ci chiediamo molto spesso di te.
    vedi com'è circolare, la vita?

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    1. Pff. Addirittura.
      Beh, voi però lo sapete, sapete più o meno tutto.
      Ma grazie per averci provato :)

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    2. sappiamo solo che sei grassa, pelosa, e con la fiaschetta, noi

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    3. Ed è giusto che sia così.

      Io di te so che ti piacciono le lucciole (gnocche), che ogni tanto sparisci, e che scureggi sul tuo blog e su quelli altrui.

      :)

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    4. cazzo, ma allora that's amore!

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  7. e ora una richiesta tecnica:
    e levalo sto cazzo di controllo con il codice!!!!!

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    1. Davvero ho un controllo con il codice? Ma porca puttana, io le odio ste stronzate.

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    2. Bella k.
      Ero troppo pigro per scriverlo.

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  8. Devo mettere 'no' a 'mostra test di verifica', vero?

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  9. si. :D neanche io sapevo di averlo ma oro l'ho tolto.
    :D

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